lunedì 18 agosto 2008

Chupa toda

Come dice Ivete Sangalo, chupa toda! La scenetta a cui mi riferisco si è svolta nel ristorante Bamboo, meta semi-vegetariana/salutista del pranzo TIM-style. E si è svolta così:
Luciano metre si serve al buffet, pronto per "sfondarsi", si sporca la camicia di sugo. Al ché io da esperto e navigato frequentatore di ristoranti di lusso quali L'uva fragola, gli consiglio di chiedere alla ristoratrice il classico prodotto per smacchiare al volo le piccole macchie.
Per chi non lo sapesse sono quei prodotti spray che producono una schiuma secca da applicare sull'indumentoe spazzolare via dopo un po' che si sia seccata e abbia assorbito la macchia.

Al ché Luciano, dopo essersi fatto spruzzare dall'avvenente (forse negli anni 80') signora del locale, si mette in fila con noi per pagare. Fatto sta, che davanti a noi un gruppo di ragazzette, incuriosite dalla magia della spuma smacchiatrice chiedoni spiegazioni sul suo funzionamento alla proprietaria. Tuttavia tali spiegazioni non bastano ad alcune di loro e la più sveglia, con estrema sicurezza dice alle altre che spiegherà lei, esordendo con "chupa a macha" (lasciate stare che sicuramente macha non si scrive così, ma il succo era "succhia la macchia"). Al che il buon Valerio pensa bene di riportare a Luciano la frase, con un "hai capito lucià?! CHUPA!". Un solo secondo di sguardi imbarazzati e mezzi sorrisi ha preceduto un Luciano in lacrime che si nascondeva dietro di me impossibilitato dal non ridere, io e Valerio piegati in due dalle risate e le ragazzette a ruota a ridere.
"Succhia". Una uscita infelice di Valerio ha trasformato un pranzo veloce in un una sacanage generale!

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