sabato 30 agosto 2008

Quanto si cambia in 3 versioni di DSF

Può sembrare incredibile ma possiamo confermarvi che è vero. E' proprio lui. Si lui, il signor Andreati. Un Andreati un po gordo, un po Ronaldo (più per i capelli che per altro).

E' incredibile quando si possa cambiare in tre sole versioni di DSF. Non ho con me Photoshop altrimenti avrei provato ad immaginarmi nel DSF 11.0...

Fortunatamente non esisterà mai questa versione!!!

What a Triunfo!

Questa la capiranno in pochi...

Il tipico pasto andreense (di St. André)

La cucina paulista, ed in particolare quella di Santo André, può a volte ispirare curiosità, quando ad esempio ci si trova ad esplorare il colorito cardapio, del quale non si riesce solitamente a capire altro se non la carne, ed il riso.

Uno dei piatti che sembra andare per la maggiore, tra i ristoranti più noti, frequentati dai nostri avventori sembra essere un piatto tipico della cucina brasiliana, come si può tra l'altro intuire dalla pronuncia tipicamente carioca del piatto.

A seguire un breve documento in cui Max ci illustra cosa ha deciso di prendere per cena.




Un secondo piatto che sembra spopolare, è il cosiddetto "stra-affogato di cioccolata, marshmellows, crema, caramello, in salsa di cacao, guarnito con cioccolacci, waffel". A lato, una immagine della delicatissima, e leggerissima sopremesa appena descritta.

Stanco di ingrassare lavorando? Vieni in trasferta!

Sei stufo di passare le tue giornate seduto alla tua triste scrivania, sulla tua triste sedia mochettata blu che ti causa allergia, nella tua triste stanza senza porta, all'8avo piano?
Sei stanco di vederti ingrassare a causa della pressoché nulla attività sportiva che pratichi visti gli orari a cui il DSF ti costringe?
Sei diventato anche tu membro onorario del club dei "cavallucci marini"?

Se sei stanco di tutto questo, è ora di cambiare la tua vita. Ti basterà passare in uno dei nostri centri informativi dislocati all'8avo piano, (es. Stanza di Savarengi o stanza di Casciola), per poter parlare con un nostro rappresentante che ti illustrerà tutti i benefici che un soggiorno in Brasile potrà procurarti.

La località del soggiorno sarà la ridente cittadina di Santo André, fulcro dell'economia paulista basata su pneumatici, auto e moto usate, mussarela, e tanto altro. In Santo André potrai godere di tutti i servizi compresi nel nostro fantastico pacchetto promozionale, soprannominato "8.1".

Si va dall' "immersione in nube tossica" mattutina, consigliata soprattutto per chi ha problemi di respirazione, alla "consegna pre produzione alle 05.00 AM", perfetta per chi deve far riposare i nervi.

Sconsigliamo tuttavia i programmi pseudo salutari che si potrebbero incontrare durante il soggiorno, nei pressi del "one_million_person_open_space" di Tim, in quanto gravemente dannose per la salute dei nostri clienti.

Per mettervi in guardia abbiamo girato un filmato in cui un nostro coraggioso operatore vi mostrerà a cosa andrete incontro partecipando a tali folli programmi pseudo-salutari.



venerdì 29 agosto 2008

Risultati del sondaggio

E' finito il sondaggio proposto qualche giorno fa e visibile nella barra laterale:

"Quanti giorni potresti resistere in trasferta a St. André?"

Nonostante i partecipanti non abbiano superato il milione di unità, i risultati sembrano riflettere giustamente gli orientamenti del gruppo. Come si può facilmente dedurre da questi infatti, sembra che il 66% dei votanti sia disposto a resistere per meno di un mese, mentre un buon 33% si dice addirittura convinto di potervisi trasferire!

Come risulta dunque evidente, la tesi di molti critici, per cui alla fine al gruppo piace venire in trasferta, anche se si lamenta in continuazione, sembra confermata.

How to drink a fresh Quantreau at Fonte Leone without paying it

Questa è la prima di una serie di guide basate sugli insegnamenti del saggio maestro Luciano.
In questo capitolo affronteremo come far sentire in colpa il ristoratore e farsi offrire qualcosa. Ovviamente la suddetta tecnica può essere utilizzata, con le dovute varianti, al bar Tim, in taxi, o in altri ristoranti.
Il trucco può sembrare semplice ma non è facile interpretare al meglio l'espressione necessaria a far oltrepassare al contendente, quel livello di colpa per cui sarà disposto ad offrirvi qualcosa oltre che le proprie scuse.
Per prima cosa bisogna trovare la scusa. Un esempio può essere un pezzo di carta nel vostro bicchiere di birra. Un papel.
Il secondo passo è quello di chiamare il cameriere con il classico richiamo brasiliano "ppsiùùùù". Una volta attirata la sua attenzione, arriva uno dei passi più complessi, e per la particolare pronuncia e per l'espressione facciale che deve caratterizzarvi in quel dato momento. "Chama o gerenci, chama o gerenci por favor." La ripetizione non è inutile vezzo linguistico che l'autore si concede, ma è indispesabile per sottolineare la gravità del motivo per cui è necessaria la presenza del gerenci. 2 volte mi raccomando.
E adesso arriva il bello. Solo i più scaltri di voi, solamente quelli che hanno veramente seguito la via indicata dal maestro, posso spingere il malcapitato gerenci a rimborsarci/offrirci qualcosa.
"Que es isso?"... indicando con fare interrogativo e infastidito il bicchiere di birra contenente il pezzo di carta ormai zuppo e decisamente sgradevole alla vista, specialmente se presente nel proprio bicchiere.
A questo punto il gerenci comincerà a sentirsi in colpa. Qui starà a voi continuare con silenzi prolungati e sguardi glaciali, al fine di portarlo sull'orlo del precipizio e salvarlo solamente all'ultimo, permettendogli, da gran signore quale siete, di offrirvi il vostro meritato shottino di Quantreau com gelo.

martedì 26 agosto 2008

Como se usa o chuperinho?

Dopo anni di trasferte un allarmante interrogativo...
Ma prima di proporvelo, devo introdurre la cosa con estrema delicatezza, data l'importanza che la pratica in oggetto riveste per noi Italiani. Sono anni oramai che i miei colleghi vengono in trasferta in questo grande e colorato paese, ma sembra che solo ora questa Domanda (la cui risposta non è 42), sia venuta a galla.
Questa è una di quello domande che piuttosto che fare, preferiresti morire. Che non avresti la forza di chiedere nemmeno davanti a_nostro_sigggnore_gesù_cristo. Eppure ieri sera, così, senza tanto rumore, è fuoriuscita, in sordina, tra una parola e l'altra. E il risultato è stato prevedibile. Un silenzio imbarazzato. Tutti a scavare nel profondo della loro essenza quella risposta che nel dubbio avevano dato alla Domanda.
Cosa avreste risposto voi? Quale è l'insignificante e sicuramente dubbia risposta che vi siete dai la prima volta che vi siete trovati di fronte all'oggetto dello sconvolgente documento che state per vedere?
Beh noi ieri sera eravamo in tre. E le risposte erano differenti...

Da ieri sera non riesco più a dormire. Devo sapere. Mi scervello per trovare il modo di chiedere questa cosa a qualcuno. Ho interpellato Google, la palla n°8 (quella che la scuoti e ti trovi la risposta sul retro), Pensiero Profondo, ma niente. Non riesco a trovarlo.
Forse dovrei chiedere a voi, ignari lettori. Forse, anche se ne dubito, qualcuno di voi, nel profondo di se, ha dato la risposta giusta. Forse qualcuno di voi conosce veramente il significato di questo astruso, enigmatico e dal_getto_potentissimo oggetto.

Le risposte plausibili alla Domanda, sembrano essere le seguenti. Il chuperinho server per:
  • pulire il water dopo un fax troppo spesso,
  • pulire la macchina del fax, dopo un fax troppo spesso,
  • pulire in terra dopo un fax uscito fuori dal carrello,
  • pulire l'interno della macchina del fax dopo un fax particolarmente spesso. Pratica comunemente chiamata "lavanda gastrica",
  • pratiche sessuali che non riguardano i fax,
  • pratiche sessuali che riguardano i fax,
  • pratiche sessuali che riguardano la macchina del fax.

Ai posteri l'ardua sentenza. Per favore aiutateci a capire prima che sia troppo tardi.

News: a breve un filmato esclusivo in cui intervistiamo uno dei portieri dell'albergo sull'utilizzo dell'oggetto in questione. La nostra indagine non finisce qui.



sabato 23 agosto 2008

Il processo di stima di un PIR

Il processo di stima di un PIR per il gruppo in sede è solitamente un processo lungo e laborioso che comporta il coinvolgimento di svariate figure del mondo dell'informatica. Dall'analista che ha ovviamente il compito più complesso, dovendo capire quali sono le implicazioni della richiesta del cliente nel software esistente e come poter realizzare a livello funzionale tale richiesta. Al programmatore, che ricevuto il documento di analisi, artefatto prodotto dal processo di stima dell'analista, provvede ad implemtare tale modifica nel codice esistente, effettuando i test, possibilmente assieme all'analista. Al Team Leader che ovviamente segue entrambi i processi da vicino facendo attenzione a che questi non escano fuori dal livello qualitativo del software prodotto e che la modifica sia tecnicamente coerente col resto dell'architettura del software esistente.

A seguire un documento di raro valore, realizzato in collaborazione con i tre ruoli sopra descritti.



Luxury meals at Padaria Portugal

Manca solamente un cartello del tipo "Enjoy the finest brazilians meals at the luxury Padaria Portugal!", per completare il quadro di estrema raffinatezza nel quale ci capita oramai troppo spesso di consumare le nostre cene notturne. Dico troppo spesso, solamente perché siamo veramente stanchi di essere costretti alle frequentazioni altolocate che il ristorante in questione ospita nelle ore notturne. E vorremmo estende il nostro malcontento anche alla stanchezza nei confronti della esagerata raffinatezza delle portate che il menù ci propone quotidianamente.

Proprio ieri abbiamo avuto l'ennesima prova che continuando così, potremmo finire a cenare assieme a politicanti e ambasciatori brasiliani, mangiando paté di delfino salterino. Un esempio della variegata cucina dello chef_5_stelle_gambero_verde_oro della Padaria, è quello che ieri sera abbiamo ordinato con l'acquolina in bocca

Rispettivamente abbiamo ordinato:

Pizza "Mussarela" per me, condita con liquido rosso non meglio identificato, se non fosse per il "sangue di gatto" ipotizzato da Valerio; 600 kg di foratino verde fosforescente, ovvero quello che loro chiamano "mussarela". Praticamente tutta la cucina santandreina si basa su questi simpatici blocchi giallognoli e sudati, la cui sola vista può provocare spasmi e diarree a spruzzo.

Hamburger, per Valerio. Il solito, ormai soprannominato da me "tappo" (per motivi facilmente riconducibili all'intasamento dell'ultimo tratto intestinale).

Filé mignon e fritas per Max. Il solito esagerato. Il massimo del lusso.

Vi siete fatti una idea precisa di quello che mangiamo nei nostri pasti notturni. Per quanto riguarda invece gli avventori di questo esclusivo club che si affaccia sulla immaginifica Avenida Portugal, si va dai probabili scippatori ai maniaci notturni.

La bebida si è invece composta di tre Choppi Bhrama del '64... si si del '64. Lo so che la birra non va invecchiata come il vino. Ma questo è un club esclusivissimo e le raffinatezze dello chef non possono essere comprese da palati scadenti come quelli di chi mi legge.

Notizie dal fronte... il Cristo ci ascolta

"Ehi! Come va al lavoro senza di me?! Meglio eh? :) la vostra danza della pioggia ha funzionato: è tutto nuvolo, fa freddo e neanche si vede il Cristo..passeggiata a ipanema con kway che tristezza... tanto lo so che è colpa vostra..in italia facciamo i conti!!stasera padaria..? ;) un abbraccio a tutti e 3"


E' evidente che aver speso tutto il venerdì notte a fare quella strana danza in camera e aver sgozzato il gallo nero ha dato i suoi frutti. Ora dobbiamo solo impegnarci di più per far rovesciare la petroliera di fronte alle spiagge di Fernando de Norounha... avevamo anche pensato ad una tempesta tropicale della durata di una settimana, ma poi abbiamo riflettuto e siamo convenuti che in fondo in fondo, anche se ci ha fatto sanguinare le orecchie un giorno si e l'altro pure, non vorremmo rischiare di mettere a repentaglio il lavoro che ci porta Marta con le anomalie che genera. Bisogna pur mangiare anche noi no??

Vada per l'eco-disastro allora.

Una visita inattesa

Una premessa necessaria. La stanza in cui lavoriamo si trova a circa 30 passi dai loculi del nostro cliente, il cui due responsabili sono passati ieri a farci visita nella nostra mal arredata e mal frequentata stanza Pernanbuco. Per ovvie ragioni di privacy, da questo momento in poi chiameremo questi due personaggi con i nomi di fantasia di Carlo ed Flavia, ma sono sicuro che i nostri lettori sapranno ben interpretare a quali personaggi ci riferiamo in questo scottante articolo.

Fatto sta che i due, passati in sala Pernanbuco per carcare di estorcere previsioni di stime di progettazioni di implementazioni di PIR, si sono messi a rievocare i bei tempi andati con il signor Andreati, che domingo mattina ci lascerà alla volta della città più afosa del pianeta. E anche col sorriso! Questi italiani sono incomprensibili...

Tra una chiacchiera e l'altra il mio orecchio oramai allenato ad ascoltare il portoghese tra un "new Contract" e un "throw new MonitoringException('DED');", ha intercettato, tra l'ilarità generale, la voce di Flavia che se ne esce con qualcosa che tradotto dovrebbe essere:

"vi ricordate di quando ho trovato nel log 'la madre superiora'..." Inutile dirlo. Risate a crepapelle generali. Come fai a non ridere ripensando a quante volte in sede si fanno i test e nel log o nelle stesse maschere trovi clienti col nome di "Emma Bonino della madre superiora"? O anche quando nel log escono fuori frasi come "Porkanna"?

Insomma tutti a ridere a crepapelle. Ma non è bastato. A quel punto Carlo, non contento ha tirato fuori la storia di un certo Dario Tedesco, e di come amava programmare questo ex-collega. Sembra infatti, anche dal mimo di Carlo (nb. brasiliano), che tale Dario, amasse programmare imprecando nell'idioma partenopeo in tal modo:

"Mannaggg u'patatairk"

La frase, suggerita da Valerio quando Carlo, tentennava sul "mannaggg... mannaggg... mannaggg...", ha portato altra ilarità, soprattutto quando, Carlo, (nbb, brasiliano) in lingua portoghese ha imitato la frase con un incerto e singhiozzante:

"Mannaggg u'ptturk"

Non so se da come è scritto si capisce ma in pratica ha contratto tutto. Quando torno ve lo imito.

Risate a non finire. :D

venerdì 22 agosto 2008

Il meritato descanso

Ecco i nostri intrepidi personaggi nel momento del loro meritato descanso, quando, dopo essere usciti da lavoro verso mezzanotte, nel buio più totale, tra gli aromi di pneumatico e i guardiani sempre sorridenti del portao 5, si rilassano tra le luci soffuse del Fonte Leone.

Ed ecco la colazione dei campioni di cui i nostri amici si cibano praticamente da 15 giorni con conseguente blocco della respirazione, della circolazione arteriosa, e della crescita di una panzetta che non ha eguali.

La Picanha. Da evitare quella di Fonte Leone perché arriva già semicotta. Da notare anche l'enorme quantità di cipolla che sorge al centro del cucuzzolo di carne

Marta invece, alcolizzata com'é continua a sfondarsi di Sakeirinhe ovvero di Caipirinhe con al posto della Cachassa, il Sake giapponese. Davvero spettacolare, ma ecco gli effetti che produce su questa povera ragazza...








Max invece non ha remore, e all'arrivo della bestia ormai cotta e sconfitta, si prepara ad inforcarla da ambo i lati!

Gente ancora più brutta...

Mi duole ammetterlo ma c'è stata gente ancora più brutta in questi luoghi ameni. Da far impallidire.
Eccovene un esempio, da scatti rubati:

Il Maestro e il suo allievo.








Le tre grazie, Grazia, Graziella e Grazie al ...PIR.

giovedì 21 agosto 2008

Brutta gente 2

Visto l'apprezzamento dei lettori per il post "Brutta gente" abbiamo voluto dedicare una sezione particolare a questo topic, continuando sulle orme gloriose della prima edizione e regalandovi un "Brutta gente 2" tutto da scoprire.
Questa volta, potete ammirare la brutta gente in edizione turbante.


Vacanze on-site

Eh si, proprio così. Vacanze on-site. La nuova frontiera dei tour operator. Non devi fare nulla. Neanche contattare il tour operator. Neanche pensare a dove vuoi andare, perché, beh in effetti non vai molto lontano. Diciamo che non ti muovi proprio. Ma sempre vacanze sono. Si chiamano vacanze on-site.
Praticamente tu continui a venire a lavoro. E il gioco è fatto. Vacanze on-site. Capito? Si si, rimani a lavoro, lavori ma stai in vacanza. Cioè spendi le ferie in ufficio, magari attrezzato secondo le tue preferenze, che so, con pinne, maschera e boccaglio. Oppure con tavola da surf. Tutto ovviamente riposto nel tuo box, nel mega open-space Tim.
Incredibile. Poi però mandi le mail a tuoi interlocutori di lavoro e ti risponde il sistema automatico della loro posta dicendoti che sono in ferie e che non ti risponderanno prima di due settimane. In che senso ti chiedi. In ferie? Cioè anche tu sei in ferie, vacanze on-site. Però tu sei a lavoro, leggi le mail, mandi le mail, rispondi alle mail. E loro no. Che strano. Forse che esista un modo diverso di fare le vacanze? No, ipotesi da scartare. Le vacanze sono rigorosamente on-site. Che è sta storia che escono dall'ufficio e non rispondo alle mail per andare in vacanza???

Per fortuna che Luciano, ha precorso i tempi e sono due anni che fa vacanze on-site. Un precursore. Tuttavia svariati segni di mosconizzazione estrema ci lasciano pensare che tale tecnica non abbia sortito quell'effetto ristoratore che di solito le vacanze danno. E forse anche per questo Luciano finirà su "Chi l'ha visto" a partire da venerdì, quando scomparirà misteriosamente diretto per Salvador de Bahia.

Marta se ne è andata e non ritorna più

Questa mattina la povera Marta, vicina oramai ad una crisi di nervi epocale, dopo la lunga ed estenuante permanenza con la brutta gente di cui sotto, ci ha lasciato. Ha deciso di mollarci così, su due piedi, senza fare una telefonata per organizzare la sua vacanza, senza chiedere a nessuno, senza pensarci mai due volte. No non è vero.
Marta è partita, direi finalmente per lei, per la vacanza più mal organizzata del secolo, in terra di Brasile. Mete sono le famosissime "Fosse di Guasù", cascate molto belle da visitare, ma che come riporta il Globo, in questi giorni sono state rovinate dal riversamento di rifiuti tossici nel fiume che le alimenta. "Resife" meta altrettanto famosa negli itinerari dei turisti che visitano questo paese, sfortunatamente invasa da uno sciame di api killer che non permettono agli abitanti di uscire di casa. Rio de Janeiro, precisamente per due giorni, durante i quali, ha intenzione di visitare, il Cristo al corcovado, il pan de azucar, la spiaggia di Ipanema al posto 9, sushi Leblon, La capricciosa, Rio Scenario, Zero21, il Nunch, e circa altri venti posti tra locali notturni e ristoranti. Dopo aver infatti assillato il povero Luciano, giorno e notte, per una lista, scritta 3 volte, a causa di smarrimenti e altro di Marta, si è vista punire con una valanga di posti tra cui scegliere. Ricordiamo inoltre all'affezionato pubblico come dietro consiglio di Valerio, Marta alloggerà nel simpatico e accogliente quartiere di Copacabana, famoso per essere frequentato da trans, mignotte, papponi e amici di queste tre categorie. Ottima scelta direi.
Dopo Rio, la meta che più le interessa è Fernando, no non il grande tassista che ci porta a San Paolo, Fernando de Norunha. Stupenda isola al largo delle coste brasiliane, semi deserta, dove fare immersioni e quant'altro correlato col mondo dei suBBBBBaQQQui (come diceva Vulvia). Proprio ieri una fresca brezza notturna ha però annunciato l'arrivo di una tempesta tropicale dalle dimensioni storiche, nonché il rovesciamento di una petroliera nei pressi della barriera corallina solitamente visitate da pescetti colorati.
Ci dispiace per la gufata, con questo è tutto.

Ciao Martaaaaaaaaaa

martedì 19 agosto 2008

Brutta gente

Non c'è che dire in questa trasferta si è toccato il fondo. Decisamente brutta gente. Basta osservare i volti dei seguenti personaggi.

Luciano, il cattivo esigente. Sempre pronto a mettere in riga tassisti, commessi, e quant'altro. Non esige altro che un servizio ben erogato. Eppure viene sempre subissato dalle critiche di Marta. Si narra non faccia ferie da decenni, ma in realtà lui le vacanze le fa on-site.

Marta, la lamentona sorridente. Dei ricercatori di Oxford affermano che i suoi ritardi siano da attribuire ad un fuso orario... ma non con l'Italia, con il pianeta Marte. Grande fan del client ha espressamente chiesto di essere spostata unicamente su un completo refactoring di tutti i javascript del progetto. Possiede un particolare potere detto "manopola del lamento", tramite la quale riesce a cambiare istantaneamente tono di voce non appena deve lamentarsi di qualcosa.

Valerio, l'acido enigmatico. Sembra che nessuno capisca bene se scherzi o dica sul serio quando parli. Adora fumare sigarette accese da altri, possibilmente a metà. E' incredibile ma ogni sua frase si rivela acida a chi l'ascolta. Ha inoltre il potere nascosto di sbroccare alle fanciulle senza cambiare l'espressione facciale o il tono della voce.

Max, il gigante buono. Ma se s'incazza... Per il momento su di lui ci sono grandi aspettative, visto che a breve se danno tutti. O quasi :( A causa di un piccolo intoppo probabilmente lo vedrete per le prossime tre settimane con questa camicia.

lunedì 18 agosto 2008

Chupa toda

Come dice Ivete Sangalo, chupa toda! La scenetta a cui mi riferisco si è svolta nel ristorante Bamboo, meta semi-vegetariana/salutista del pranzo TIM-style. E si è svolta così:
Luciano metre si serve al buffet, pronto per "sfondarsi", si sporca la camicia di sugo. Al ché io da esperto e navigato frequentatore di ristoranti di lusso quali L'uva fragola, gli consiglio di chiedere alla ristoratrice il classico prodotto per smacchiare al volo le piccole macchie.
Per chi non lo sapesse sono quei prodotti spray che producono una schiuma secca da applicare sull'indumentoe spazzolare via dopo un po' che si sia seccata e abbia assorbito la macchia.

Al ché Luciano, dopo essersi fatto spruzzare dall'avvenente (forse negli anni 80') signora del locale, si mette in fila con noi per pagare. Fatto sta, che davanti a noi un gruppo di ragazzette, incuriosite dalla magia della spuma smacchiatrice chiedoni spiegazioni sul suo funzionamento alla proprietaria. Tuttavia tali spiegazioni non bastano ad alcune di loro e la più sveglia, con estrema sicurezza dice alle altre che spiegherà lei, esordendo con "chupa a macha" (lasciate stare che sicuramente macha non si scrive così, ma il succo era "succhia la macchia"). Al che il buon Valerio pensa bene di riportare a Luciano la frase, con un "hai capito lucià?! CHUPA!". Un solo secondo di sguardi imbarazzati e mezzi sorrisi ha preceduto un Luciano in lacrime che si nascondeva dietro di me impossibilitato dal non ridere, io e Valerio piegati in due dalle risate e le ragazzette a ruota a ridere.
"Succhia". Una uscita infelice di Valerio ha trasformato un pranzo veloce in un una sacanage generale!

Regali??

E' la seconda volta che vengo in questo posto dimenticato da Dio che è St. André e mi tocca giustamente portare indietro qualcosa a quanti credono io sia qui in vacanza. E quindi giù a dire "che mi porti" etc...

Giustamente. Se non fosse che qua non c'è una mazza da portare. Per il momento ho trovato solo questo. Ciavatte di gomma, che sembra spopolino. BAH.

Havajanas style.

Ristorante Figueiras Rubaiyat

Semplicemente spettacolare. Da provare. Situato in Rua Haddock Lobo 1764 (o qualcosa di simile) è un ristorante molto elegante e decisamente particolare.
Tralasciando che per arrivarci il tassista si è mezzo perso e ha dovuto chiedere indicazioni per la strada; tralasciando che la strada in questione era contornata da una miriade indescrivibile di sexybar, sexyshop e quant'altro possa essere preceduto dalla parola sexy; tralasciando che per arrivarci ci è costato 100 Real, il ristorante era spettacolare.

Praticamente costruito attorno ad un Ficus Bengalensis stimato dai 70 ai 100 anni, con un diametro di circa 45 metri sul cappello ed uno di 4 metri alla base del tronco, il ristorante è frequentato da gente altolocata, col grano insomma.

La via in cui si trova è praticamente una mezza via del Corso, con negozi di MaxMara, Armani, etc... La clientela è tutta smodatamente ricca, perlomeno in confronto al nostro misero rimborso spese, scialacquato già all'antipasto. I camerieri sono innumeroli e di un servizievole imbarazzante.

Il mio pasto è consistito di antipasto misto, con Prosecco italiano, al quale è seguito un trionfo di "Lagosta", (aragosta per i poco avvezzi all'idioma locale), con contorno di patate in salsa bianca e rucola. Il dolce è costituito praticamente da un mega buffet di alta pasticceria locale, con delizie sopraffine per ogni palato.

Purtroppo come tutte le belle storie arriva sempre la fine, nel qual caso, con la forma del cameriere e del suo immancabile libretto nero contenente un foglietto bianco. Peccato. Avremmo fatto volentieri a meno di questo finale, ma tant'é, paese che vai.... il conto si paga sempre!

Status report (pessimo)

Prima di raggiungere i nostri "gerenci" al Bar Figueiras c'è il giusto il tempo necessario a lapidare la giornata come pessima.
Basta solamente ricordare il numero di anomalie aperte: > 10. "Occimo!!"

Raffreddore, sintomi di febbre, tre critiche sul collo nel pomeriggio l'ennesimo pranzo da Bamboo, hanno lasciato decisamente il segno in una giornata mesta, in cui il primo entusiasmante filmato è stato cancellato dalla programmazione causa diritti d'autore e non_tanto_velate_minacce_di_denuncia dai suoi protagonisti.

Tra una cavo di rete staccato e l'altro, in attesa dei log o dei numeri per fare i test, il tempo è trascorso lentamente. Per fortuna un episodio storico ha allietato il dopo pranzo.

Al mio ritorno forse un resoconto del fatto.
Protagonisti: Luciano, una ragazzetta sconosciuta ed il verbo "chupa"...
Restate in ascolto anche per la mirabolante narrazione della cena al Rubiyat Figueiras di ieri sera. Un solo anticipo: 220 Reais di cena. Lagosta per me.

Stay tuned.

domenica 17 agosto 2008

Apertura

Mentre attendo Marta per l'ennesima volta mi è fuoriuscita questa malsana idea del blog della trasferta.
Ieri sera (sabato 16 agosto 2008) abbiamo staccato alle 2.oo am dall'ufficio e abbiamo faticato per trovare qualcosa di diverso dall'elegante Padaria Portugal per mangiare. Alla fine siamo finiti in una bettola sulla Rua Figueiras. Tale Trilha Figueiras, dove la picanha è praticamente una fettina vecchia, semi cotta. Terribile.
Stamattina Marta se ne è andata al mare, mentre io e il Valerio, dopo una sveglia tardiva e uno speedy pranzo all'ABC abbiamo passato il pomeriggio a giocare a stecca.
I giornali riportano due cocenti sconfitte del Ciccio nei primi match ed una grande vittoria nel match finale. Giusta fine per un inizio ingiusto.

Stasera, il programma prevede un ritardo di Marta, e cena a San Paolo presso il noto e carissimo ristorante altolocato, Rabayat Figueiras.

A breve foto, filmanti e resoconti ancora più entusiasmanti.

Come dice Beppe Grillo sul suo blog.... stay tuned!